L'uso dei sommergibili

    Dal febbraio 1915 la Germania dà l'avvio alla guerra sottomarina, utilizzando per la prima volta i sommergibili, nuova invenzione tecnologica del nuovo secolo già in possesso di quasi tute le marine militari implicate nel conflitto e considerati arma adatta a compiti di ricognizione e di infiltrazione nei porti avversari.
Spinto da motori diesel in superficie e da motori elettrici in immersione, il sottomarino ha nel siluro la sua arma principale. Ma è anche lento e molto vulnerabile, per questo, più che essere impegnato in vere battaglie navali, viene prevalentemente utilizzato per i rispettivi blocchi navali alle navi mercantili di rifornimento. I più attivi in questa direzione sono i tedeschi per i quali si tratta di rispondere al blocco navale britannico e, in effetti, i sommergibili diventano presto una minaccia per l'intera navigazione nell'Atlantico: riemergendo all'improvviso e imponendo l'alt a navi che successivamente vengono cannoneggiate e affondate, consentendo raramente all'equipaggio il tempo necessario per mettersi in salvo, essi diffondono paura e senso di insicurezza tra gli equipaggi delle navi.
Ai sommergibili si risponde ricorrendo alla ricognizione aerea, usando bombe di profondità, allestendo convogli che possano essere difesi da cacciatorpediniere e, soprattutto, incrementando le costruzioni, soprattutto negli ultimi mesi di guerra quando, dopo un periodo di riduzione dell'attività originato dalle proteste degli ancora neutrali Stati Uniti, la Germania dichiara la guerra sottomarina totale. Di fatto però non riuscirà ad imporre ai paesi alleati il blocco totale dei rifornimenti sull'Atlantico e quindi perderà la sua battaglia.

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